In Defense of an Author who expressed his Classical Liberal opinion and for such reason he has been fired from his job…
https://liberalismowhig.com/referenze/james-damore/
Google’s Ideological Echo Chamber by James Damore
How bias clouds our thinking about diversity and inclusion
go/pc-considered-harmful
James Damore – damore@
July 2017
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Reply to public response and misrepresentation 1 TL;DR 2 Background 2 Google’s biases 2 Possible non bias causes of the gender gap in tech 3
Personality differences 4
Men’s higher drive for status 5
Non discriminatory ways to reduce the gender gap 5 The harm of Google’s biases 6 Why we’re blind 7 Suggestions 8
Reply to public response and misrepresentation
I value diversity and inclusion, am not denying that sexism exists, and don’t endorse using stereotypes. When addressing the gap in representation in the population, we need to look at population level differences in distributions. If we can’t have an honest discussion about this, then we can never truly solve the problem. Continua »
ECONOMICS IN ONE LESSON – L’economia di una Lezione – di Henry Hazlitt (Recensione)
Dalle Buone Intenzioni alle Conseguenze Dubbie.
Il nostro Paese, pur avendo avuto, in passato, governi di modesta ispirazione liberale, così definiti almeno in termini nominali, e pur avendo avuto pensatori di convinzione liberale come per esempio Benedetto Croce, ahimè, non solo ha perso la memoria e la cognizione di ciò che costituisca il Liberalismo, ma lo considera addirittura un’ideologia obsoleta ed in modo del tutto equivoco, perfino reazionaria.
Eppure, fra i nomi di prestigio nell’ambito del nostro pensiero delle Libertà individuali ed economiche, abbiamo avuto una figura che è più nota in tutto il mondo dove si contemplino le tradizioni liberali, all’infuori dei nostri confini che nel suo stesso Paese di nascita. Infatti, senza considerare figure politiche liberali quali l’ex presidente della Repubblica Luigi Einaudi e Luigi Sturzo -, fondatore del Partito Popolare che ha poi dato origine alla Democrazia Cristiana -, questo prestigioso liberale che è stato Bruno Leoni, in Italia, è praticamente sconosciuto salvo da chi si interessi attivamente agli ideali delle Libertà. Autore di numerosi saggi, il più famoso dei quali, frequentemente citato all’estero, è FREEDOM AND THE LAW, scritto nel 1961, è stato tradotto in italiano con il titolo LA LIBERTÀ E LA LEGGE solo nel 1995. Continua »
Paradigmi in controcorrente su diritti e meriti.
Noi incurabili ottimisti che crediamo nel progresso, sosteniamo che esso deriva dal superamento di paradigmi consolidati con l’introduzione di parametri nuovi. Dunque, il perenne moto dell’evoluzione, al parziale o totale abbandono di criteri, anche antichi ma obsoleti, si sostituiscono paradigmi innovativi, fino a quel momento sconosciuti. Pertanto, il progresso non consiste solo dell’elementare accumulo e conservazione di esperienze, anche perché tutto si muove e noi cambiamo in funzione di ulteriori lezioni apprese dalle nuove osservazioni; così, cambia pure il nostro modo di concepire e di considerare la realtà che si sviluppa attorno a noi; allora, con il passare del tempo, ci si adegua a nuove consuetudini che ci guideranno nel proseguimento della nostra vita. Continua »
JOURNEY INTO THE HEART OF CUBA (Viaggio nel Cuore di Cuba) di Carlos Alberto Montaner (Recensione)
Si potrebbe pensare che il tema del Comunismo sia stato ormai sufficientemente dibattuto; che il Marxismo, nemmeno tanto nella sua teoria, bensì quello messo alla prova sperimentale empirica sia stato ormai in modo definitivo ampiamente confutato in maniera conclusiva. Conseguentemente, lo si potrebbe considerare un capitolo, chiuso e definitivamente esaurito in modo risolutivo, essendo stato condannato dagli stessi tragici risultati che ne sono emersi. Invece, ahimè, non è affatto così e non solo perché ci sono ancora regimi come quello di Cuba e della Corea del Nord che, pur a stento e con i giorni contati, sopravvivono ancora, ma proprio perché ci sono ancora tanti nostalgici, sia di natura ingenua, come di conio fanatico indottrinato che ostinatamente insistono a voler rilanciare la stessa illusoria chimera di quella deleteria ideologia teorica fallita, indifferenti a ciò che dall’oltremodo delirante esperienza abbiamo appreso e costata, secondo alcuni, la bellezza – si fa per dire – di un centinaio di milioni di vittime perite per volontà crudeli tiranni privi di scrupoli. Continua »
LIBERALISMO LATINOAMERICANO
L’ascesa del Nuovo Astro
Già in passato ho riservato una dedica ad un personaggio che merita più di una citazione. Ed in questo preciso contesto, sono convinto che i lettori di questo Sito possano seguire i concreti concetti che troveranno nel Link in fondo al presente testo; quello della nuova brillante stella liberale dell’America Latina: la guatemalteca
Gloria Alvarez.
Non è apprezzata tanto per la sua affascinante bellezza fisica, quanto per la sua straordinaria capacità di confutare le solite sciocchezze sciorinate da chi pretende esaltare gente che si caratterizza solo per il proprio sfacciato populismo con cui si è governato e, purtroppo, in parte, ancora si governa in questo emisfero del Pianeta, partendo dal fascistoide Peron, passando alla dinastia dei Castro, ai folclorici Hugo Chaves e quello che era il suo degno aiutante ed ora successore Maduro, la Kirchner, Evo Morales, Rafael Correa, Lula e la sua degna seguace Dilma Rousseff e Kompagni affini… Continua »
HOTEL LUX di Ruth von Mayenburg (Recensione)
Cronaca Stalinista: Militanza, Spionaggio e Paura
Questa è una lettura utile per stimolare un po’ la memoria o per risvegliare quella di chi, o l’ha persa o fa finta di aver dimenticato il passato; è un reperto che rievoca un po’ quello che è stato uno dei periodi storici più oscuri dell’ultimo secolo. Un documento che si riferisce ad un luogo dove Stalin manteneva riuniti i suoi cosiddetti Agit-Prop internazionali; un punto d’incontro talmente emblematico che allo stesso noto corrispondente dall’Est, Enzo Bettiza, ha ispirato addirittura una copiosa opera romanzata, appunto, dal titolo HOTEL LUX – I FANTASMI DI MOSCA. Continua »
LA VIE CACHEE DE FIDEL CASTRO (La Vita Segreta di Fidel Castro) di Juan Reinaldo Sánchez (Recensione)
Angoscia o Sollievo di un Popolo Represso.
Trascorso un po’ di tempo dal funerale del presunto eroe della Rivoluzione Cubana, per decantare gli spiriti a favore e contrari, a mente fredda, con le testate dei giornali ormai, dedicate ad altri argomenti come i massacri nelle carceri brasiliane, la morte del più longevo dittatore al mondo, Fidel Castro, esce dalle prime pagine, di nuovo piene delle solite tresche che si intrecciano nella politica nostrana, ora, sembra un buon momento per riservare alcuni paragrafi ad una lettura che, ahimè, non è ancora disponibile in traduzione italiana.
Il riassunto dell’ex ufficiale che, dopo aver fedelmente servito il Lider Máximo, avendolo accompagnato perfino in numerose occasioni anche nei luoghi più lontani ed intimi, alla richiesta di ritirarsi dalle sue funzioni, viene cinicamente “premiato” con il carcere, su diretta approvazione del più vecchio dittatore che buona parte della stampa mondiale ha voluto ambiguamente esaltare, mentre non pochi Cubani al passaggio del suo feretro gli ha riservato l’ossequio voltandogli le spalle, fatto abilmente dissimulato dalle cineprese ufficiali del regime; immagini che però non sono sfuggite all’osservazione dei più attenti e discretamente salvate da altri. Continua »
GLADIO ROSSA di Rocco Turi (Recensione)
Misteriosi Complotti, Delitti e Verità Scottanti
Questa è la recensione di una lettura che, purtroppo, è entrata nell’acervo destinato all’ostracismo tanto caro a chi ha tutto l’interesse che certe scottanti verità vengano ignorate e dimenticate; così come nei casi di George Orwell e di Albert Camus, perché considerati traditori delle cause proletarie, non conviene parlarne, ed analogamente, anche di Rocco Turi è più utile non fare pubblicità, con compromettenti polemiche capaci di svegliare il cane che dorme: meglio far finta di ignorare e tacere. È la tattica che il libertario Frédéric Bastiat attribuiva ai collettivisti già un secolo e mezzo fa: parlare di ciò che si vede e tacere su ciò che non si vede. Continua »
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LA VIRTÙ DELL’EGOISMO di Ayn Rand (Recensione)
La scrittrice Alisa Zinov’evna Rozenbaum, nata russa a San Pietroburgo ai tempi del primo tentativo di rovesciare con la prima rivoluzione russa l’obsoleta monarchia zarista, nella città che poi sarà ribattezzata con il nome di Leningrado, durante il regime dell’allora Unione Sovietica. Figlia di farmacisti ebrei non praticanti, di inclinazione socialista, fin da bambina viene iniziata dalla madre alla lettura dei classici russi e francesi. Quindi, studia Storia e Filosofia per proseguire gli studi dell’arte cinematografica. Poi, dopo aver ottenuto un visto per un breve soggiorno negli Stati Uniti, decide di rimanere nel presunto inferno del cosiddetto “capitalismo”, dove si rivela il suo grande talento ed ottiene, finalmente, grande notorietà come grande libertaria sotto il nome d’arte di Ayn Rand, anche per evitare che i genitori – già espropriati della farmacia dai bolscevichi -, potessero subire ulteriori persecuzioni. Continua »
Pubblicato pure su www.liberalcafe.it
LA REALTÀ SI RIVELA NELLA STORIA DA INTERPRETARE
È oltremodo curioso e perfino impressionante come un elevato numero di individui, ma anche Organizzazioni come Partiti politici, Sindacati, giornalisti simpatizzanti, religiosi, associazioni culturali, artisti, affaristi, ONG ecc. – spesso patrocinati e sovvenzionati dai governi Lula/Dilma -, che sono soliti a definirsi “progressisti”, ossia presunti depositari del miglioramento delle condizioni umane, quando, in realtà, nei fatti, dimostrano di non essere altro che i più evidenti pervicaci conservatori di tutto ciò che favorisce le proprie cause politiche ed economiche alla propria conservazione del potere, sono sempre pronti a scalare le barricate pur di dare il loro disinteressato appoggio agli amici ideologici. Ed infatti, il ricorso a due pesi e due misure nel giudizio di concetti similari, ma politicamente opposti, è più che palese. Non per niente, si rimane perplessi dinanzi a quale ostinata cecità i soliti noti, sinistri mancini e loro alleati, insistono a difendere i loro più esemplari prediletti satrapi di piantone di mezzo mondo, indipendentemente da ciò che deriva dalla loro disastrosa azione. Continua »