visto da Tullio Pascoli
20 Mag 2005
Opero con i Cinesi – ma anche con gli Indiani – da oltre un decennio. Ho visto le loro tristi città invase da mendicanti, da vecchie biciclette e da vacche rachitiche che mangiavano ed in parte mangiano ancora i rifiuti anche di carta e di plastica per le strade. Sono felice di apprendere che in Cina oggi ci sono oltre dieci milioni di multimilionari; sono felice di sapere che gli Indiani hanno i migliori ingegneri e fra i migliori medici al mondo e che nessuno li batte più sull’informatica. Sono felice di seguire il loro progresso fatto dallo sviluppo e di una politica economica liberalizzante. Il loro sviluppo è semplicemente straordinario ed io lo applaudo con il massimo gaudio; esso è frutto della competenza come pure dell’aggressività commerciale e dell’entuasiasmo prodotti dalla legge del MERITO. Una legge che da noi, purtroppo è stata distrutta. (altro…)
7 Mar 2005
Liberi di Divergere
In questi giorni sul sito (Legno Storto) si è accesa la polemica attorno alla presenza di scomodi frequentatori dei forum che con crescente frequenza ed ostinata insistenza monopolizzano la scena con modi ed espressioni sovente intolleranti ed illiberali. (altro…)
9 Feb 2005
Il clima cambia… da sempre
Ormai da qualche decennio la stampa in generale, ma soprattutto quella di sinistra inclinazione, viene metodicamente assediata da un incessante ed insistente azione di martellamento per via del mito, secondo il quale, l’industrializzazione ed il consumismo starebbero avviando l’umanità verso l’ apocalittica autodistruzione. (altro…)
15 Gen 2005
La rinascita o sopravvivenza dello statalismo
Un interessantissimo ed oltremodo opportuno articolo di Francesco Gavazzi – Ma Parigi è un modello? – suggerisce che siamo, purtroppo, ancora una volta sulla strada dell’ ambiguità, in totale controcorrente in rapporto a ciò che avviene oggi altrove nel mondo. In Europa, infatti, nonostante le disastrate esperienze stataliste, si continua ancora a credere all’ efficienza del potere pubblico che, secondo i preconcetti e le preferenze di una certa classe politica, è giusto condizionare l’ economia e guidare le tendenze, sostituendo le naturali preferenze del pubblico, rinnovando dunque la fiducia agli eterni deleteri interventi politici, contro il naturale sviluppo dettato dall’ ordine spontaneo del mercato. In altre parole, dopo aver vissuto gli effetti negativi del condizionamento politico nell’ economia mondiale e nella sua produzione, ci si ostina a seguire un obsoleto modello che il tempo stesso ha condannato. Malgrado ciò, si insiste ancora con cieco accanimento a credere al modello maldestro ed equivoco preconizzato dalla confutata dottrina di Keynes. (altro…)
17 Dic 2004
Ma perché pagare il canone?
TV Pubblica e TV Privata
Con una buona dose di sacrosanta ragione qualcuno, molto saggiamente, ha pensato di rilanciare la propria protesta, sfidando il nostro Leviatano e fornisce, addirittura, tutta una serie di alternative legali per liberare “gli utenti” da quella vergogna nazionale che il sistema ha battezzato “CANONE RAI“, ma che di fatto costituisce uno dei più sfacciati e deleteri abusi pubblici dell’ insano, insaziabile e vorace fisco indigeno.
22 Ott 2004
Famiglia ed autorità
Tempo permettendo, mi concedo qualche sfuggevole sbirciata alla colonna dei forum di questo magnifico LEGNO STORTO; in esso “nico11”, criticando la leggerezza di certi argomenti, propone una discussione su di un episodio di violenza che si è prodotto fra figlio e genitori; mi par di capire che egli attribuisca certe responsabilità alle TV. Personalmente, credo che la TV abbia meno influenza sugli individui di quanto, in genere, le accreditiamo. Infatti, anche la pubblicità sulla TV, se non è ripetitiva e martellante, ha scarso effetto. (altro…)
10 Ott 2004
Valorizzare l’Esperienza
Pubblicato pure da Legnostorto.com – di altri tempi…
Uno dei più assidui “visitatori” e partecipanti ai forum di questo sito (il giornale elettronico Legno Storto), Nicolò Vergata, che giustamente mette in risalto tutta una serie di problemi relativi alla nostra epoca, offre uno spunto che secondo me merita un particolare commento che considero di rilevante importanza. Quello dei valori da attribuire alle persone anziane ed al loro pur sempre valido imprescindibile contributo. Tutti abbiamo sotto gli occhi l’isolamento in cui il nostro stile di vita induce gli anziani. Nella nostra degenerata visione ” i vecchi” sono osservati come degli individui che non servono più e che ormai costituirebbero solo un peso per il resto della società. A questo contribuisce, naturalmente, anche una certa distorta concezione da parte degli Italiani che hanno, in grande maggioranza, come massima aspirazione, quasi sempre, la sospirata “meritata pensione”: il giusto riposo. In realtà si tratta di un’aberrazione che nasce dall’ambiguo concetto molto cattolico, secondo il quale lavorare equivale ad un castigo una vera punizione. Nell’ottica dello spirito protestante, al contrario, il lavoro è un mezzo di realizzazione, attraverso il quale si acquisisce dignità; ossia, l’individuo realizza se stesso tramite la messa in pratica delle sue capacità, delle sue abilità, delle sue potenzialità e delle sue aspirazioni, se ne possiede. (altro…)
6 Ott 2004
Un esempio dal Nuovo Mondo
Certi Paesi sviluppati o che a giusta ragione possono considerarsi culturalmente più “ricchi”, ma dove in genere predomina una visione del mondo piuttosto egocentrica, sono soliti a descrivere ed a giudicare i Paesi meno “antichi”, meno ricchi o semplicemente più giovani come se fossero Nazioni che avrebbero poco da insegnare ed il cui contributo al progresso dell’ umanità sarebbe scarso od insignificante. Questo modo di concepire la propria presunta superiorità è il riflesso di una deleteria presunzione, ma anche della pessima conoscenza che ci si fa di altre regioni geografiche distanti. Molti in Europa credono di trovarsi al centro del mondo; ma non sempre dimostrano di esserlo davvero.
21 Set 2004
1 Set 2004
Dell’Avvenire
Con l’articolo L’UMANITÀ A RISCHIO DI ESTINZIONE? Gianni Pardo, come al solito, propone argomenti oltremodo interessanti e di grande attualità e che stimolano il ragionamento ed inducono al dibattito. L’autore, ancora una volta, con la sensibilità e la perspicacia che lo contraddistinguono, suggerisce un tema spinoso, polemico ed in questo momento, per noi Italiani, anche imbarazzante.
Esso meriterebbe l’attenzione soprattutto dei pessimisti, ovvero di coloro che sovente manifestano le proprie inclinazioni al razzismo, non perché di fatto le loro idee sono impregnate di connotazioni razziste, ma forse per il semplice fatto di non essere sempre in grado di focalizzare tanto gli aspetti positivi come quelli negativi di un determinato processo. Io, per esempio, senza la pretesa di negare la gravità di certi fatti, credo che perfino negli episodi meno gradevoli è possibile identificare aspetti positivi.
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