visto da Tullio Pascoli
29 Dic 2020
In Onore di un Virtuoso Ex-Schiavo Americano.
Oggi desidero pubblicare una mia sommaria traduzione dell’articolo di un benemerito autore liberale, ALEXANDER HAMMOND, tratto dalla sua rubrica https://www.
Non a caso, siccome, dopo aver girato il mondo per oltre cinquant’anni, avendo avuto per fortuna l’opportunità di convivere con le più diverse etnie e di aver lavorato anche in Africa, credo di poter prendere anch’io posizione contro certe forme di banali quanto superficiali preconcetti.
Certo, Popoli di altri continenti, non sono come noi – del resto siamo tutti individui, uno diverso dall’altro -, e tutti hanno sensibilità specifiche, concezioni particolari, interpretazioni distinte delle proprie realtà, ed ovviamente, altri modi di vivere sulla base delle proprie ed uniche irripetibili esperienze. Gli individui, infatti, accumulano conoscenza e si formano nei loro ambienti sotto l’influenza delle loro culture, conoscono altre realtà sovente molto distinte dalla nostra e, credo, che a tutti coloro che provengono da luoghi lontani, arrivando in Europa per partecipare al nostro progresso per il proprio benessere – ed è sottinteso, sempre in armonia dei costumi di chi li accoglie -, dev’essere riconosciuto il sacrosanto diritto al rispetto; per cui, anch’io qui desidero aggiungere, dunque, il mio umile granello di sabbia in un oceano di conoscenza per diffondere quanto Alexander Hammond giustamente scrive:
“Questa settimana il nostro eroe è Frederick Douglass, l’abolizionista e riformatore sociale, ampiamente considerato uno dei principali leader dei diritti umani del 19° secolo. In qualità di ex schiavo diventato consulente del presidente degli Stati Uniti Abraham Lincoln ed, in seguito, del presidente Andrew Johnson, Douglass ha contribuito a convincere entrambi i presidenti della necessità alla parità di diritti per gli americani di colore.
L’inesorabile difesa di Douglass per l’uguaglianza legale ha contribuito a cambiare l’opinione pubblica negli Stati Uniti contro la schiavitù e la sua influenza a favore della creazione e ratifica degli “Emendamenti per la Ricostruzione” (una serie di emendamenti costituzionali che garantiscono pari libertà e diritti di voto per i negri americani) ha fomentato un futuro migliore e più prospero per milioni di persone.
Frederick Augustus Washington Bailey (successivamente cambiato in Douglass) nacque schiavo intorno al 1818 nella contea di Talbot, nel Maryland. Come era comune nel caso degli schiavi, l’anno esatto e la data di nascita di Douglass sono sconosciuti. Douglass, in seguito, scelse di festeggiare il suo compleanno il 14 febbraio, basandosi sul suo ricordo della madre schiava, che lo chiamava suo “little Valentine” (suo piccolo Valentino). Douglass fu separato da sua madre quando era ancora un neonato e la vide solo poche volte prima della sua morte nel 1825.
Fino all’età di 6 anni, Douglass è stato allevato da sua nonna, che era pure una schiava. Nel 1824, Douglass viene trasferito presso una piantagione dove Aaron Anthony, un uomo bianco che Douglass sospettava potesse essere suo padre, lavorando come sorvegliante. Durante i suoi primi anni di vita, Douglass è stato trasferito in molte diverse piantagioni. Dopo la morte di Anthony nel 1826, Douglass viene ceduto a Thomas Auld, che lo mandò a servire suo fratello, Hugh Auld, a Baltimora.
All’età a Douglass la moglie di Hugh Auld, Sophia, inizia ad insegnargli l’alfabeto. Sophia si assicura che Douglass fosse adeguatamente nutrito, vestito e che dormisse in un comodo letto. Tuttavia, con il tempo, Hugh Auld riuscì a convincere sua moglie che gli schiavi non dovrebbero essere istruiti. Pensava che l’istruzione, avrebbe incoraggiato gli schiavi a desiderare la libertà. Per cui, in poco tempo, le lezioni di Douglas cessavano.
Nonostante quel contrattempo, Douglass segretamente, per conto suo, continua ad imparare a leggere e scrivere. Trova una varietà di giornali, opuscoli, libri e materiali politici che lo aiutano nella sua istruzione e nello sviluppo di visioni personali sulla libertà e sui diritti umani. Un paio d’anni dopo, Douglass si trasferisce in un’altra piantagione. Inizia ad organizzare una scuola settimanale nelle domeniche, dove impartisce elementi di alfabetizzazione basici ad altri schiavi. Al proprietario della piantagione non dispiaceva la scuola domenicale di Douglass, ma altri proprietari di piantagioni si agitano sempre più dinanzi. l’idea che gli schiavi si istruissero. Una domenica, armati di bastoni, i proprietari delle piantagioni vicine irrompono nel raduno e lo disperdono.
Nel 1833, Douglass viene inviato a lavorare per Edward Covey, un contadino povero e rozzo con la reputazione di picchiare gli schiavi duramente. Covey picchiava spesso Douglass. Dopo che le frustate si erano fatte più intense, Douglass, che all’epoca aveva appena 16 anni, reagisce. Douglass ha la meglio su Covey che non tenterà mai più di picchiarlo nuovamente. Douglass aveva interpretato il confronto come un evento di cambiamento di vita, ed aveva incluso il racconto nella sua autobiografia con la seguente osservazione: “hai visto come un uomo è stato ridotto a schiavo; vedrai come uno schiavo diviene uomo.”
Più avanti, Douglass viene trasferito per lavorare in un cantiere navale a Baltimore. Nel 1833 e nel 1836 tenta la fuga dalla schiavitù. Poi, nel 1837 Douglass incontra e si innamora di Anna Murray, una donna negra libera che viveva a Baltimore. Il 3 settembre 1838, la Murray fornisce a Douglass un’uniforme da marinaio, biglietti per il treno e documenti d’identità di un marinaio negro liberato. Douglass riesce a fuggire dal Maryland, prendendo un treno ed un battello a vapore verso la città di New York.
Dopo undici giorni a New York, Frederick e Anna si sposarono e si stabiliscono a New Bedford, nel Massachusetts, dove c’era una numerosa comunità di negri liberi. Inizialmente, la coppia aveva adottato il cognome Johnson. Più tardi, lo cambiano in Douglass nel tentativo di eludere i cacciatori di schiavi, che cercavano Frederick.
Nel 1839, Douglass diviene predicatore autorizzato, cosa che lo aiuta ad affinare le sue capacità orali in pubblico. Inoltre, inizia a partecipare a riunioni e proteste organizzati da gruppi abolizionisti. Nel 1841, Douglass è invitato a parlare contro la schiavitù in un convegno a Nantucket, nel Massachusetts. Il discorso si svolge talmente bene che Douglass viene invitato a lavorare come agente ed oratore per la Massachusetts Anti-Slavery Society (Società Anti Schiavitù del Massachusetts).
Nel 1843, Douglass realizza un giro di conferenze di sei mesi negli Stati Uniti Orientali e Centro-Occidentali con l’American Anti-Slavery Society (Società Americana Contro la Schiavitù). Durante il giro, il gruppo viene spesso accolto da violente proteste. Molti scettici dubitavano che la storia di Douglass fosse vera, sostenendo che un ex schiavo non avrebbe potuto rivelarsi un oratore così eloquente.
Nel 1845, tale critica induce Douglass a scrivere un’autobiografia intitolata Narrative of the Life of Frederick Douglass an American Slave (Racconto della Vita di Frederick Douglass, Uno Schiavo Americano). Il libro ottiene immediatamente un grande successo e rapidamente viene tradotto e pubblicato in tutta Europa. Nel corso della sua vita, Douglass pubblicherà altre tre versioni della sua autobiografia.
Molti degli amici di Douglass temevano che la sua ritrovata notorietà avrebbe attirato l’attenzione dei cacciatori di schiavi che agivano per conto del suo ex proprietario Thomas Auld. Il 16 agosto del 1845, per evitare possibili problemi, Douglass lascia gli Stati Uniti per un giro di due anni in Gran Bretagna ed Irlanda.
Durante il suo periodo in Irlanda e Gran Bretagna, Douglass si stupisce dinanzi alla mancanza di discriminazione razziale. Inoltre, nota come “in ogni momento viene considerato e trattato con la stessa gentilezza e la deferenza accordate ai bianchi”, essendo visto non “come un soggetto di colore, ma come un umano”.
Il viaggio di conferenze di Douglass risulta in un enorme successo. Molti dei suoi nuovi amici e sostenitori lo incoraggiano a rimanere in Inghilterra. Con la moglie tuttora in Massachusetts e gli oltre tre milioni di negri americani ancora asserviti, Douglass ci tiene a tornare a casa. Prima di lasciare le isole britanniche, i suoi sostenitori avevano raccolto abbastanza fondi affinché Douglass potesse acquistare la propria libertà.
Nel 1847, Douglass torna negli Stati Uniti ed acquista immediatamente la sua libertà. Inaugura pure il suo giornale intitolato The North Star (Stella Polare) contro la schiavitù. Nel 1848, Douglass si coinvolge nel primo movimento femminista ed è l’unico afroamericano a partecipare alla Seneca Falls Convention, la prima riunione per i diritti delle donne negli Stati Uniti. Douglass diventa anche uno dei primi sostenitori della dell’eliminazione della segregazione razziale nelle scuole, sostenendo che le strutture destinate ai bambini negri erano di gran lunga inferiori a quelle per i bianchi.
Durante la Guerra Americana di Secessione (1861-65), Douglass diventa consigliere del presidente degli Stati Uniti Abraham Lincoln. Convincendo il presidente che, essendo l’obiettivo della Guerra Civile quella di porre fine alla schiavitù, gli Afroamericani avrebbero dovuto essere in grado di partecipare alla guerra. Douglass ha anche esortato il presidente ad emanare la proclamazione di emancipazione, che dichiarava gli schiavi nel territorio confederato, in caso se fossero fuggiti nel territorio controllato dall’Unione, diventando liberi. Inoltre, Douglass consiglia al presidente Lincoln e, in seguito, al presidente Johnson, a promuovere una serie di emendamenti alla Costituzione degli Stati Uniti che avrebbero protetto i diritti dei negri americani.
Nel 1865, il tredicesimo emendamento, che rendeva illegale la schiavitù, viene ratificato. Nel 1868, il quattordicesimo emendamento riconosce a parità di diritti la cittadinanza ai negri americani. Nel 1870, il 15° emendamento proibisce ai governi federali e statali di negare al cittadino il diritto di voto sulla base della razza. L’insieme di questi tre emendamenti costituiscono gli “Emendamenti della Ricostruzione”.
Per tutto il resto della sua vita, Douglass continuerà a dedicarsi all’uguaglianza di tutti. Nel 1870, fonda il suo ultimo giornale, il New National Era (La Nuova Era Nazionale). Nel 1872, Douglass diventa il primo americano di colore ad essere proposto alla vicepresidenza degli Stati Uniti come rappresentante dell’Equal Rights Party (Partito per la Parità di Diritti). Nel 1874, viene nominato Marshall degli Stati Uniti (Capo del Corpo di Polizia) per il Distretto di Columbia. Per tutto il 1880, Douglass girerà il mondo, sostenendo i diritti umani e l’uguaglianza razziale. Alla Republican National Convention (Convenzione Nazionale Repubblicana) del 1888, Douglass diventa il primo afroamericano a ricevere voti per la presidenza degli Stati Uniti. Dal 1889 al 1891, Douglass diventa Console Generale di Haiti.
Il 20 febbraio 1895 Douglass muore d’infarto. Aveva 77 anni. Douglass ha ricevuto dozzine di premi e riconoscimenti postumi. Ad oggi, molte scuole, parchi, borse di studio e statue vengono dedicate od erette in suo onore.
Il lavoro di Douglass ha contribuito a modificare l’opinione pubblica degli Stati Uniti contro la schiavitù e la sua influenza ha contribuito a ratificare gli Emendamenti per la Ricostruzione, che per la prima volta hanno fornito diritti a milioni di Afroamericani. Per questi motivi, Frederick Douglass è il nostro 48° eroe del progresso.”
Aggiungi un contributo