visto da Tullio Pascoli
5 Apr 2018
IL GRANDE ESODO di Ludovico Incisa di Camerana (Recensione)
Italiani Interni ed Esteni
<<Non c’è una sola storia d’Italia, ci sono due storie d’Italia: quella degli italiani in Italia e quella degli italiani fuori d’Italia.>>
In un’epoca in cui una buona parte degli Italiani si scaglia contro le invasioni da parte degli indesiderati alieni, dimenticando che per oltre due secoli, i nostri stessi emigranti di ogni livello, hanno invaso i paradisi altrui, questo saggio di oltre 400 pagine, più 12 di foto fuori testo, risulta essere una lettura fondamentale che dovrebbe insegnarci qualcosa, da raccomandare a tutti coloro che s’interessano all’assunto relativo ai movimenti migratori attuali, e ciò per poter meglio capire come a questa valvola di sfogo, abbiamo fatto ricorso proprio noi, come pochi altri Popoli al mondo.
Vi si apprenderà come i nostri governanti, a suo tempo, per alleviare i gravi problemi di proliferazione demografica coincidente con la diffusa miseria che condizionava la vita della grande maggioranza degli Italiani, stimolava la partenza di milioni di concittadini ad ignote avventure all’estero, e fra questi che armati di qualche fagotto e molta speranza, c’erano anche quelli che spesso meno onoravano il nostro Paese, per cui, la nostra reputazione ne aveva sofferto non poco.
Si tratta, dunque, di un eccellente riassunto storico in cui l’autore, dimostrando di conoscere molto bene i Paesi ai quali si destinavano i nostri poveri emigranti dove, sovente, con enormi difficoltà si stabilivano, ma spesso riuscivano anche a prosperare. Egli analizza tutta una serie di aspetti positivi, ma anche negativi che i nostri emigranti dovevano affrontare, tanto che non pochi, dopo un certo periodo rientravano, senza per altro, poter contare su di un’accoglienza altrettanto calorosa e dolorosa che li aveva visti partire.
In sintesi l’autore giunge alla conclusione che oggi ci si trova dinanzi a due Italie, quella di origine, interna e quella che ha accolto ed assimilato tanti nostri connazionali ed i loro successori al punto che se siamo in 60 milioni in Italia, altrettanto numerosi sono quelli – insieme agli oriundi – che vivono in Brasile, Argentina, Stati Uniti, Canada, Australia ed ovunque dove i porti di arrivo promettevano un’esistenza migliore in rapporto a quanto offriva il nostro – allora povero – Paese.
Egli spiega, pure come fin dalle scoperte dei Paesi più lontani, dall’Asia alle Americhe, all’Oceania (ma anche nella stessa Europa) il nostro contributo è stato senza alcun dubbio estremamente importante, anche se non in pochi casi, l’assimilazione non è stata semplice e non esente di forti discriminazioni, caratterizzate in numerosissimi casi da attributi che ci qualificavano in maniera oltremodo dispregiativo.
È un dei più completi compendi sull’odissea vissuta da una buona parte dei nostri coraggiosi e sovente poverissimi connazionali.
Aggiungi un contributo